FlashBack Art Fair 2024
3 Ottobre 2024BAF Bergamo arte fiera
16 Dicembre 2024ALE GUZZETTI
Mostra Personale
Vernissage sabato 14 dicembre alle h. 17,00
Apertura al pubblico
dal 14 dicembre al 23 febbraio 2025
L’ARTISTA
Ale Guzzetti, nato a Tradate (Va) nel 1953, vive e lavora a Saronno e Milano.
Ha studiato pittura e scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano.
Parallelamente ha condotto studi e ricerche di: musica elettronica assistita dall’elaboratore presso il Politecnico di Milano e il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. E’ stato PhD researcher del Planetary Collegium presso l’ Università di Plymouth,UK. E’ stato docente di Nuove Tecnologie per l’Arte presso l’Accademia di Brera in Milano.
Dal 1982 lavora alle forme e circuiti delle “Sculture sonore”, divenendo uno dei primi artisti italiani dediti all’arte tecnologica e interattiva.
Le sue più recenti ricerche sono orientate alla robotica e alla realizzazione di sculture che sempre più interagiscono con lo spettatore e l’ambiente circostante, come dimostrano le serie “Affective robots”, “Sensitive pictures” e “Robot portraits”. Negli ultimi lavori fa ampio uso di scansioni digitali e stampe 3d.
Premiato nella sezione Interactive Kunst del prestigioso Prix Ars Electronica di Linz nel 1991; premio della Civica Galleria di Arte Moderna di Gallarate nel 1997 per l’arte digitale e premio internazionale d’arte “E.Casoli” nel 2006. Invitato nel 1998 alla Mostra Biennale di Venezia Aperto Vetro. Invitato dal Victoria & Albert Museum di Londra tra i cento artisti del mondo nella mostra “The Next Millennium Museum” nel 2000. E’ con Fabrizio Plessi, rappresentante per l’Italia alla 1th Ennova Art Biennale presso l’Ennova Art Museum di Lang Fang in Cina nel 2024/25
Tra le sedi di mostre personali: Fondazione MUDIMA di Milano, Giardini Villa Panza di Biumo, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Fondazione Umberto Mastroianni, Arpino e, tra le piu’ recenti esposizioni: Museo Arte Contemporanea, Portogruaro, Museo Arte Contemporanea, Acri, Museo Rocca Roverasca, Senigallia, Museo MAXXI, Roma.
Sue sculture vengono acquisite in numerose collezioni private, fondazioni e musei di tutto il mondo: 1997 Museo Arte Moderna Gallarate, 2002 Galleria Nazionale di Praga, 2003 Corning Museum of Glass di New York, 2005 Museum fur Sepulkralkultur di Kassel, 2012 Museum Cimetiere du Tounai (Belgio), 2017 MIM Museum in Motion di San Pietro in Cerro, 2020 Museo della Permanente di Milano, 2021 Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino e MACA Museo Arte Contemporanea Accademia di Frosinone, 2023 Teatro Nazionale Che Banca, Milano, 2024 Ennova Art Museum di Lang Fang, Cina
SPUNTI CRITICI
Un’opera d’arte contemporanea, diceva l’artista Luciano Fabro, riscrive tutta la storia dell’arte del passato, si lega sempre ad una genealogia rinnovandone nel presente le idee.
Ale Guzzetti è stato tra i primi in Italia a dedicarsi alla relazione tra arte e nuove tecnologie, con una attenzione particolare alla nuova interazione che i dispositivi digitali ci mettono a disposizione. Quella tecnologia che potrebbe apparire lontana, innerva già la nostra vita quotidiana e si connota come una nuova protesi dei nostri stessi corpi: teniamo in mano – letteralmente sul nostro corpo -, gli smartphones, che sono solo i più visibili e diffusi tra i dispositivi diventati necessari alla nostra esistenza. Non ci appaiono allora straniere le figure che, consegnate a noi dalla classicità, Ale Guzzetti contamina con le tecnologie a noi familiari, innestate nella materia inerte che si anima, reagisce alla nostra presenza, sollecitata dal nostro sguardo e dal nostro movimento. Dal canone classico, passando per gli autómata rinascimentali, fino ai robot e all’intelligenza artificiale, il sogno della scultura sin dai tempi più remoti, è stato quello di replicare la vita.
Le sculture di Ale Guzzetti, innestate dalle immagini digitali, si inscrivono in questa lunga genealogia artistica, da essa traggono l’archetipa potenza di attrazione sui nostri sensi, e prima che la nostra inquietudine abbia il sopravvento al battito elettronico delle loro palpebre, ci interrogano sulla natura del mondo che abitiamo. Perché nulla resti per noi scontato, perché il nostro sguardo resti attento. E perché no, anche sognante.
(da: Sguardi diversi di Raffaella Pulejo)
————————
La sua prima mostra di sculture interattive era intitolata Oggetti che osservano; orientata verso le teorie di Heinz Von Foerster per sottolineare il legame tra le cose, l’ambiente e l’osservatore. La conoscenza è la ricorrente connessione tra questi tre elementi.
Nelle sue opere sfuma il contrasto tra serietà e sacralità dell’opera, tra i materiali solitamente consacrati all’arte e quelli propri dell’industria e del consumo di massa, tra l’unicità del fare artistico e la possibilità di riproduzione della tecnologia, tra il distacco e il gioco. Affiora inoltre, lo sviluppo di un’autonomia intrinseca alle opere, la nascita di queste come organismi tecnologici capaci di animarsi, conversare, sondare ciò che li circonda.
Nella cultura tradizionale giapponese con il fluire del tempo le cose si animano fino a diventare spiriti (tsukumogami). Gli occhi delle opere hanno lo scopo di alimentare quest’anima. L’opera ci somiglia, ci richiama, ci riguarda. Noi ci relazioniamo con lei e lei con noi. Per l’artista ogni oggetto è dotato di anima. Le “cose” che ci circondano ci osservano, si fanno toccare, aiutano nella fatica, fanno compagnia, consentono di creare nuovi beni e ci accompagnano anche per tutta la vita.
I robot prestati all’arte forniscono l’opportunità di ragionare
sull’umanizzazione di scienza e tecnologia. Le sculture interattive scrutano e reagiscono, a volte parlano, rendendo impossibile non tentare di instaurarvi un discorso. Inizia così un gioco di ruoli, interattivo, fatto di sguardi verso un osservatore che ricambia ogni tentativo di approccio in un modo singolare.
Nello scambio di intenzioni sta il cardine della ricerca sottesa alle opere: il legame tra tecnologia, arte e umano. I robot di Ale Guzzetti non cercano consenso ma un rapporto empatico con le altre sculture, e nel gioco dei flirt conoscitivi, con noi.
Passato, presente e futuro si trovano seduti alla stessa tavola. Parlare con epoche lontane serve a capire, recarsi nel passato aiuta a pensare meglio al futuro. Le sculture sussurrano ciò che sanno e ciò che continuano ad apprendere. Passato e presente convivono in un’unica opera d’arte, l’arte plastica convenzionale e la robotica si scambiano informazioni e dialogano fra loro.
(da: l’arte degli sguardi di Martina Capelli)
————
(Vetri parlanti)
Opere concepite a partire dagli anni Novanta in cui sculture in vetro soffiato accolgono al proprio interno circuiti elettronici capaci di ascoltare e di rielaborare i suoni circostanti ed emettere segnali luminosi in relazione agli stimoli provenienti dagli ambienta esterni. Nate dalla fruttuosa collaborazione con il maestro Massimo Lunardon, specializzato nella lavorazione del vetro, le opere vengono concepite come strutture “ibride” in grado di unire un materiale nobile, quale è il vetro, tradizionalmente consacrato al fare artistico con materiali elettronici come circuiti, fili e cavi elettrici. La serie dei Vetri Parlanti mette in scena il binomio arte-tecnologia, nonché manifestano l’interesse più volte enunciato del rapporto tra l’opera e pubblico.
permette di cogliere quelli che sono i nuclei centrali nella poetica di Guzzetti : ogni opera presente in mostra offre differenti spunti di riflessione, che vanno dalla robotica alle arti figurative, dall’ecologia all’antropologia, in grado di indagare lo stato attuale dell’arte.
(Da: Ale Guzzetti quarant’anni di carriera tra arte interattiva e robotica di Jacopo Maltese)
Ale Guzzetti in contemporanea espone alla Biennale d’Arte in Cina
2024-10-27 – 2025.05.07
Biennale d’Arte Ennova
La prima Ennova Art Biennale si terrà dal 27 ottobre 2024 al 30 aprile 2025 a Langfang, situata al centro della regione di Pechino-Tianjin-Hebei. La Biennale è ospitata dall’Ennova Art Museum, con il curatore e critico d’arte di fama internazionale Fumio Nanjo come curatore capo. Il team di ricerca curatoriale è composto da studiosi come Miwa Kutsuna, Andrea Del Guercio, Hatanaka Minoru e Qilan Shen.
Con il tema “Futuro multiplo: una nuova visione della nostra vita”, la biennale approfondisce l’essenza dell’arte contemporanea e gli infiniti confini della creatività umana, per superare i tradizionali modi di pensare e affrontare le molteplici sfide che l’umanità contemporanea si trova ad affrontare.
La mostra è divisa in quattro capitoli: il primo è incentrato sul suono come materiale immateriale speciale, il secondo sulla creatività oltre i confini, il terzo sulle possibilità di sostenibilità ambientale e il quarto sull’esplorazione di un mondo post-umano.
La prima Ennova Art Biennale riunisce le meravigliose opere di circa 100 artisti (gruppi) e sarà uno degli eventi d’arte contemporanea più influenti a livello internazionale in Cina.
link articolo completo:
https://ennovaartmuseum.com.cn/en/exhibitions/97.html